Sono egocentrico quindi dedico una pagina a me stesso. Magari a qualcuno interessa sapere chi sono.
Innazitutto sono un diversamente giovane, essendo del 1970. Inizio a usare i computer prestissimo, su uno ZX81 del compagno di scuola di mio fratello (ha due anni meno di me). Mi offrivo apposta di accompagnarlo così mentre loro giocavano, io smanettavo, ed ho scritto il mio primo gioco da autodidatta: si chiamava Guerra Termonucleare Totale. Manco a dirlo.
Nel frattempo a casa mi dilettavo con il mio VCS2600, dopo aver accantonato il mitico Pong. Ma lo ZX81 mi stava entrando dentro, e non mi bastava più, ed è così come regalo per l’esame di terza media ricevetti un fiammante Commodore 64. Era il 1984.
Da lì in poi partì la febbre che mi portò a passare all’Amiga 500 nel 1987. In quei quattro anni si forma la mia passione di developer, passando dal basic all’assembrer del 64 e poi spaziando su ViC20, ZX80, ancora ZX81, ZX Spectrum, Sinclair QL, TI99-4A, Oric-1, Mattel Aquarius, BBC Micro, Apple II, C128, C128D, … li ho avuti tutti. Ho sviluppato su tutti. E dove non potevo averlo (i.e. PDP-11) trovavo il modo di metterci sopra le mani. E ci stanno anche le prime esperienze del mondo on line, con i modem a 300 baud, FidoNET – di cui ospito un nodo fino all’arrivo dei Carabinieri per Fido Bust, ma questa è un’altra storia – le BBS, etc.
Sul C128 inizio anche a programmare per guadagnare, facendo piccoli gestionali in basic per il C128 o lavorando su CP/M a routine che poi portavo a mio zio che lavorava su sistemi operativi real time motorola based e li inseriva nei software che sviluppava per le ASL.
Ma, come ho detto, il passaggio ad Amiga nel 1987 segna il passaggio da hobby – per quanto a volte remunerato – a qualcosa di più serio, per quanto sempre parallelo agli studi. Divento Offical Developer Commodore, insieme agli amici dell’epoca organizzo IPISA (le versioni milanesi della seconda gestione), scrivo sulle riviste Jackson e JCE, e sviluppo software per fini commerciali in C. E ci sono i venerdì notta passati tutti insieme ad analizzare i sorgenti degli aggiornamenti del sistema operativo, a scambiarci consigli, a provare i software nuovi, a veder nascere e aiutare il successo di Aminet, e tanto altro ancora.
Ma il 29 Aprile 1994 il mondo mi crolla addosso. Avevo investito così tanto, anche emotivamente, in Commodore ad in Amiga che la mia reazione è di mandare tutto a quel paese. Vendo tutto, mollo tutto, mi prendo un PC e mi metto a sviluppare su Internet; complice il fatto che con Byte.net avevo già la mia flodi@byte.com (si, era la BBS della rivista Byte che dava anche accesso a Internet) e Internet non mi era per nulla sconosciuto, avevo iniziato a lavorarci da quanto l’HTML non aveva neanche il comando per centrare il testo e il browser era Mozilla versione 0.9b.
Faccio il consulente e giro il mondo, a Venice per America On Line, poi in Italia per Olivetti Telemedia, poi Glamm Interacrive, Data Nord, Athena2000, Inferentia,… programmando in Perl, Php, bash, C, lo scripting di IIS 1.0 (!!) e molto altro. Fino a che nel 1999 inizio la carriera di imprenditore.
La prima creatura, Dialogos3, nata con 20 milioni di lire e tre persone, nel giro di un anno diventa un gruppo (si affianca Metamatica, new media agency; Silicia, software house; ND Solutions, sistemi per le assicurazioni) con 60 dipendenti. Venduto tutto nel 2001, mi prendo un anno sabbatico e poi torno a fare il consulente. Ma non sono capace di resistere, vado in India e creo con altre persone K-Results a Mumbai. Nel 2004 nasce mia figlia e decido di calmarmi, mi fermo di Italia con e-Scientia, la mia attuale società di consulenza.
Ed arriviamo ad oggi, sempre imprenditore, sempre disilluso; ho visto talmente tanto dell’IT di oggi, che mi è tornata voglia dell’IT di ieri. E quindi eccomi quì!